La consulenza finanziaria è un mestiere per donne?

E’uno di quei settori che in Italia è ancora guidato dagli uomini: le consulenti donna sono poco meno del 20%. 

Nel mondo del lavoro, così come nei rapporti personali, si tende ancora a etichettare e distinguere i ruoli prettamente maschili da quelli, invece, destinati all’universo femminile.

La consulenza finanziaria è uno di quei settori che in Italia è ancora guidato dagli uomini: le consulenti donna sono ancora in minoranza, poco meno del 20%, ma la percentuale è sempre più in crescita.

 

Un mestiere anche per donne?

La risposta è senz’altro affermativa. Il perché non va ricercato solo in quelle che sono le competenze tecniche, come ad esempio la conoscenza dei mercati o la ricerca di soluzioni di investimento efficaci.

In un sistema finanziario che evolve, il rapporto con il cliente e l’ascolto attivo dei suoi desideri, acquisiscono un peso specifico notevole, che spesso fa pendere la bilancia e orienta le decisioni.

Le competenze relazionali e di ascolto sono quindi sempre più fondamentali nella relazione consulente finanziario-cliente e sono caratteristiche che si ritrovano in maniera evidente soprattutto nelle donne.

Non da sottovalutare, inoltre, il rapporto ancestrale dell’universo femminile con il denaro: nella famiglia patriarcale, dove i ruoli erano fissi e ben definiti, l’uomo lavorava e si occupa di sostentare tutta la famiglia; la donna, invece, badava alla casa, ai figli e amministrava le risorse, comprese quelle pecuniarie.

 

Differenze tra consulenti finanziari uomini e donne

Perché un cliente tende a preferire un consulente finanziario donna?

Secondo alcune ricerche, ci sono almeno tre motivazioni che condizionano la scelta:
– affrontano il lavoro con serenità: la capacità di ascolto delle donne permette loro di lavorare con minori stress e di gestire senza conflitti il rapporto con le società mandanti.
Questa serenità si trasmette anche al cliente, che irrimediabilmente è portato a nutrire fiducia nella consulente finanziaria;

– ottime competenze tecniche: in fase di apprendimento, le donne sono molto più capaci degli uomini e nell’ultimo decennio si sono avvicinate in misura maggiore al mondo degli investimenti e della finanza, acquisendo anche una notevole dimestichezza, sia nel linguaggio, sia nel comportamento.

– approccio più riflessivo e pragmatico: rispetto ai colleghi uomini, le consulenti finanziarie donna non hanno il focus sul rendimento, ma sono più flessibili, agiscono con maggior sicurezza e vedono possibilità di investimenti a breve periodo, generalmente sottovalutati dai consulenti finanziari maschili.

Tutto questo ha portato oggi, i possessori di azioni, obbligazioni o titoli di stato, a scegliere un consulente finanziario donna in 1 caso su 2, mentre nel 2008 la percentuale era del 44% contro il 56% rappresentato dagli uomini.

” la donna, nella famiglia patriarcale, badava alla casa, ai figli e amministrava le risorse, comprese quelle pecuniarie.”

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