DIVENTARE CONSULENTE FINANZIARIO.

Riflessioni sul ruolo, obiettivi e futuro del consulente finanziario.

Al rientro dalle vacanze o per chi ha passato l’intera estate a lavoro, abbiamo pensato di commentare a caldo un articolo di qualche giorno fa della testata online Wall Street Italia: le 9 cose da sapere prima di diventare consulente finanziario.

Come premesso dall’autore, quella del consulente finanziario è una professione tanto ambita quanto complessa. Infatti, come abbiamo già consigliato in precedenza, approcciarsi a diventare consulente finanziario richiede un supporto concreto per poter meglio gestire attività e processi produttivi in grado di evitare una prematura uscita dal mercato. Non è un caso, che un giovane senza supporto, ha il 75% di probabilità di abbandonare la professione nei primi 5 anni di attività.

1. Finanza è solo tradizione?

Vi spieghiamo cosa c’entra la tradizione. Tutti sanno che, specie nel settore finanziario, l’autorevolezza e la maturità sono sinonimo di fiducia. Come giustamente citato, Patrick Brewer, fondatore di SurePath Wealth e co-fondatore di Brewer Consulting, cerca di dissuadere i giovani consulenti finanziari di andare contro corrente e rispettare, quasi si tratti di nonnismo, l’anzianità di chi c’era prima.

In questo lavoro l’esperienza conta tanto, ma per fortuna il mondo sta cambiando e la tecnologia sta determinando un cambio di paradigma in questa professione ribaltando il tradizionale rapporto di dipendenza tra le diverse generazioni di professionisti.

2. Le persone prima di tutto.

Le emozioni e le strette di mano sono rilevanti dettagli di una relazione lavorativa, e soprattutto di fiducia, di lungo periodo. Fairvalyou è fautore dei rapporti personali che vanno oltre le firme e i numeri. È grazie al processo di pianificazione finanziaria realizzato dal consulente finanziario insieme al cliente, che i progetti futuri prendono vita e creano una solida collaborazione. Bisogna dare contenuti credibili e trasparenti alla relazione per costruire la fiducia con i propri clienti.

3. La venalità non porta successo.

Vale per il settore finanziario, come in tante altre professioni, non è la ricerca della ricchezza e del denaro che fa progredire un business. Sono la passione e la dedizione, la formazione continua e l’interesse vero nei confronti del cliente che generano prosperità. Quindi, il successo citato nell’articolo deve essere realizzato con consapevolezza e volontà seguendo i propri valori che non sono solo economici.

4. Iniziare con parsimonia.

Chi ben comincia è a metà dell’opera… o anche no. Purtroppo, nonostante la volontà di far spazio ai giovani, come discusso nel primo punto, ci sono ancora contesti in cui ai principianti pieni di voglia e di idee non gli viene dato tempo per imparare. Dunque, vale la pena farsi strada e dimostrare tenacia e competenza scegliendo bene il proprio modello di business e gli interlocutori con cui costruire il percorso professionale. Con questa chiave la carriera professionale è aperta!

5. Sono un consulente, risolvo problemi!

Citando Mr. Wolf di Pulp Fiction, vogliamo trasmettervi quanto è essenziale per un consulente possedere la capacità di risoluzione dei problemi. Talvolta non si tratterà di problemi che possano essere risolti direttamente da te, ma ciò che ti serve è avere l’intraprendenza di connettere le persone e pensare in maniera laterale. Il consulente porta soluzioni e non vende prodotti.

6. Il consulente finanziario pianifica.

Questa volta siamo in toto d’accordo con quanto affermato nell’articolo, che riporta una citazione di Paul West, Managing partner per Carson Wealth: “I migliori consulenti sono quelli che si concentrano su una pianificazione globale e strategica e forniscono consigli saggi, gli investimenti sono solo una parte del piano generale”. A patto, aggiungiamo, di essere nelle condizioni di agire nell’esclusivo interesse del cliente. Chapeau.

7. Dare valore al proprio sapere.

Hanno ragione i colleghi ad affermare che la competenza non si vende da sola, che la compravendita efficace è il frutto di un rapporto di fiducia e impegno. Ma c’è un passo ulteriore da fare. Far comprendere la professionalità e la competenza di un consulente finanziario è un momento formativo utile anche allo stesso cliente che pagherà una parcella solo se percepisce questi aspetti non tangibili.

Il prezzo è quello che paghi, il valore è quello che ottieni.

8. Creatività e proattività.

Raggiungere i clienti e dar loro orizzonti diversi dal solito, permette allo stesso consulente di far vedere al cliente come sia possibile raggiungere gli obiettivi con soddisfazione reciproca.

9. Il proprio target.

In questo caso, il consiglio che viene dato è quello di partire dalla propria sfera conoscitiva. Storciamo un po’ il naso a questo consiglio così tanto affermato e inflazionato, anche se resta quello più facile da mettere in pratica. Ma ciò che ci preme sottolineare è di puntare soprattutto al proprio posizionamento (personal branding). L’online al giorno d’oggi consente di scegliere la tua nicchia di mercato indipendentemente dalla tua cerchia di amici e parenti.

E allora coraggio a metterci la faccia mostrando al mondo in maniera chiara chi è il tuo cliente e quale servizio riceverà dalla tua professionalità.

 

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