Libra e il gioco di ruolo dell’innovazione.

Le criptovalute non riconoscono autorità?

Andiamo ancora più a fondo al tema Libra affrontato nell’articolo di qualche settimana fa.

L’annunciato debutto nel mondo finanziario della nuova criptomoneta di Facebook, porta con sè una serie di fattori e di conseguenze. Primo fra tutti la rivoluzione nella modalità di pagamento online con tempistiche molto veloci, come ogni nuova tecnologia che si rispetti, fino ad arrivare ad un cambiamento della visione ed utilizzo dei soldi attualmente in conti bancari.

La forza che si porta dietro Facebook, con i suoi quasi 3 miliardi di utenti e, soprattutto, con il loro utilizzo assiduo del social, ci pongono un dilemma che potremmo definire una sorta di “gioco di ruolo” tra la velocità della tecnologia e la lentezza del legislatore.

Quando la tecnologia, che ricordiamo non è né buona né cattiva, ma in quanto strumento è neutra di per sé, va più veloce rispetto al sapere del legislatore, si rischia di sfociare in confusioni su aspetti giuridici quali l’antiriciclaggio e la privacy.

 

Dunque qual è il gioco di ruoli di cui si parlava?

Il gioco di ruolo è tra la continua innovazione contrapposta alla giurisprudenza, che deve riuscire a stare al passo dell’innovazione tecnologica, trovando subito sistemi di controllo e salvaguardia per gli utilizzatori.

Altro attore importante è il consulente finanziario che deve velocemente conoscere e capire la potenzialità di questo tipo di investimento e prodotto finanziario, soprattutto in considerazione del ricambio generazionale dei suoi clienti che hanno voglia di scoprire nuove tipologie di mercato.

Quindi è importante che innovazione, legalità e conoscenza vadano di pari passo, cosa che già oggi non sta accadendo. In particolare, il dibattito attuale riguarda il tema del riciclaggio per le criptovalute. Sì, perchè ciò che si accusa all’azienda californiana e che desta maggiore preoccupazione, è la mancanza di un’autorità di controllo che sia nazionale o internazionale; ciò significa che, al momento, sulle transazioni non saranno effettuate verifiche antiriciclaggio.

Altro aspetto fondamentale da prendere in considerazione è quello relativo alla privacy, argomento sul quale abbiamo già registrato una falla nel recente passato e sul quale la legge non ha ancora trovato una soluzione efficace. Infatti, il social network più diffuso al mondo possiede già una quantità elevata di dati sugli utenti che potranno essere incrociati con informazioni sensibili relativi alla disponibilità finanziaria.

Questo potrebbe comportare, da parte dell’azienda, delle azioni commerciali molto aggressive, facenti leva sulla profilazione degli utenti.

Concludendo, cosa si può fare affinchè il legislatore sia veramente a tutela delle nuove generazione che hanno sete di innovazione?

E i consulenti finanziari come possono cercare di essere proattivi nel gestire questo processo di cambiamento che generera nuove opportunità di investimento in strumenti e valute innovative?

A voi la parola, con nuove riflessioni e risposte.

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